Sospeso,
fra l'idea di musica con cui sono cresciuto e la decadenza di queste ore.

Io non ho mai saputo vendere.
Né me stesso, né gli altri, né persino gli oggetti.
Ho 36 anni. Non comincerò ora. Non voglio cominciare.
Non voglio imparare a vendere, o a vendermi.
Si dice: “ora bisogna essere produttori di sé stessi, bisogna stare tutto il giorno a sbattersi per 
mandare e-mail, fare telefonate...” se ti rimane tempo, studi. Se rimane tempo, componi. Se rimane tempo, vivi.

Mi sarà consentito essere in assoluto disaccordo con i musicisti che ho sentito parlare in questo modo. Mi sarà consentito sentirmi così...lontano da queste logiche. 
Mi sarà consentito negarle. O s t e g g i a r l e.

Il corpo mi tiene a distanza. Il mio corpo. Preferisce vivere con poco, a distanza dai palchi. Sul livello del suolo. Con due occhi, due orecchie e due mani. Per sentire, guardare e toccare le persone.
Ho sempre pensato la musica come un modo per raccontarmi. E per ascoltare i racconti degli altri. La musica è un fatto di umanità, di parole, di occhi, carezze e arrabbiature e sottili deprivazioni e fughe orgogliose e tanto altro. Di tutto questo ho sempre raccontato e sentito raccontare. E' un fatto d'amicizia, per me, la musica. Di profondissime, non spiegate, concordanze. Di sottili, a volte intellettualmente negati ma impetuosi desideri di comunicazione.

Passati 36 anni per capire poi cosa? Che alla fine dei conti è solo voglia di parlare ed ascoltare. E' tutto lì.

Non farò la musica pop. E attenti: il pop non è solo quello in TV, il pop è molto più vicino a noi, in mille atteggiamenti quotidiani, in mille ragionamenti e nei dieci compromessi che non abbiamo avuto la forza di negarci.
Non cambierò le mie parole per adattarle ad un concetto del tutto mistificato(-rio) del presunto gusto del pubblico. Il pubblico siamo noi. Ha il (cattivo) gusto che noi stessi gli abbiamo infuso. Avrà il gusto che noi saremo capaci di comunicare, diffondere, stimolare.

Non venderò il mio corpo.

Resto qui, circondato da amici, persone, carne vera, non vendibile, non acquistabile.
Unico scopo: avvicinarci alla Bellezza. Col capo chino, e la virtù forte.
Fatta di desideri piccoli conquistati, di poche parole consumate come atto d'amore, di poche 
note senza baldanza, mai belligeranti.

Sempre pronto ad imparare e condividere. Molle. Fiero. Pronto.

 

Valerio Daniele